5 novembre: saltano i rogiti di via Saragat

Che la transazione di via Saragat potesse essere un bluff elettorale era purtroppo chiaro anche ai bambini delle scuole elementari, quelle aperte ovviamente.

Ma il modo offende.

Riprendiamo le tappe della Campagna Elettorale.

Il 26 settembre la coalizione ArCo, dopo aver ascoltato i disagi di tanti comitati di cittadini beneventani che attendono da decenni risposte al loro diritto alla casa e ad una urbanizzazione di qualità, organizza un evento-dibattito al Teatro San Marco, dal titolo “Le Città Sospese”. Durante l’evento prendono parola diversi rappresentanti dei comitati, tra cui anche quello degli abitanti di via Saragat.

Il 28 settembre la candidata al consiglio comunale Molly Chiusolo, l’avvocata Genito e il candidato sindaco Clemente Mastella organizzano in fretta e furia, con avvisi scritti a mano e appesi nei portoni di tutti i plessi abitativi, una riunione avente ad oggetto “ la firma dei contratti”.

Quella sera effettivamente l’avvocato Genito porta a conoscenza degli inquilini la notizia di una transazione datata 28 settembre con il presidente dell’Acer, David Lebro, candidato di Mastella a Napoli, e con il direttore dello stesso ente, Giuliano Palagi. Mastella condisce la notizia parlando di una cena avvenuta a casa sua con il presidente Lebro in cui lo stesso si era impegnato alla trattiva anche grazie all’ottima cucina della parlamentare Sandra.

Durante un comizio del candidato Sindaco Perifano avvenuto il 14 ottobre, due inquilini agitatissimi, aiutati dall’avvocato Genito, interrompono più volte l’esposizione del candidato, asserendo che la transazione era certa e valida ma che  sarebbe stata resa pubblica a tutti gli inquilini solo il 20 ottobre, dopo il ballottaggio. Molti dei presenti  non credono a questa promessa elettorale di Mastella e la tensione tra gli stessi abitanti è così alta che si sfiora la rissa

Nelle sere che precedono il voto, diversi inquilini sono dilaniati dal dubbio atroce: credere o meno a Mastella ed al suo sistema di contatti su Napoli? Cosa ci sarà scritto in quella transazione? Se voteremo Mastella avremo davvero la proprietà della casa in pochi giorni come ci ha promesso?

Mastella vince le elezioni, la transazione viene finalmente secretata e si scoprono alcune evidenti “magagne” che la rendono quanto meno “sospetta”. Nessun riferimento all’assolvimento di  procedure autorizzative interne all’Acer (nella transazione sembra quasi che il presidente Lebro si muova come il responsabile di una qualsiasi ditta individuale, senza neanche i timbri ed i richiami normativi del caso). Il rogito andrà firmato con data perentoria del 30 ottobre altrimenti la transazione non sarà più vigente, ed entro il 30 ottobre sarebbero dovuti essere stati prodotti una serie di documenti complessi, tra cui la sanatoria di un collaudo ed un frazionamento catastale. A tutti è chiaro che quel termine posto come una tagliola è un termine impossibile da rispettare. Civico22 fa subito notare quieta circostanza del termine perentorio e Molly Chiusolo, ora assessora all’Urbanistica, risponde lestamente che l’Acer ha scambiato idea, ora il termine passa da perentorio ad ordinatorio (con quale atto l’Acer ha cambiato parere sul termine della transazione? Non si sa). Tra gli inquilini passano due notizie: l’atto si farà il 5 novembre dal notaio Iazzeolla, dopo il 5 novembre per tutti coloro che non hanno scelto il notaio Iazzeolla. Tra molti abitanti c’è sconcerto e preoccupazione, ma comunque tanta attesa ed ancora un barlume di speranza.

Arriva il famigerato 5 novembre. Agli inquilini di via Saragat arriva la prevedibile doccia gelata: il rogito non si fa, salta. Perché? Perché l’Acer, secondo le informazioni acquisite da alcuni inquilini, non ha prodotto quelle documentazioni richieste nella transazione. L’Acer ha disatteso se stessa, senza alcuna sanzione, semplicemente non perfezionando gli atti preliminari obbligatori.

A noi di Civico22 e della Coalizione ArCo non interessa nulla dire “lo sapevamo!”, ma assicuriamo agli abitanti di via Saragat che ci batteremo in consiglio comunale fino all’ultimo giorno necessario perché quella transazione, uscita dal cilindro delle promesse elettorali il 28 settembre, pur cambiando i contenuti all’interno (alcuni erano nettamente a sfavore degli inquilini), arrivi a destinazione quanto prima! Se questo non avverrà dovremo chiedere immediatamente le dimissioni di tutti coloro che hanno operato questo scempio del diritto, della politica e della dignità di persone già offese reiteratamente da tutte quelle istituzioni che le hanno ignorate prima e prese in giro poi.

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