🎄🎅🙏🏼
A Parigi e a Lione mettere delle biciclette a disposizione degli abitanti o dei turisti significa obbligarli a vedersi e a incontrarsi, a trasformare le strade in luogo di socializzazione, a ricreare luoghi di vita, agognare la città. Non siamo più nel ‘68, oggi cambiare la vita significa per prima cosa cambiare la città. C’è molto da fare, e quanto viene fatto spesso non viene fato bene. Ma che un’utopia abbia adesso il luogo dove realizzarsi è già qualcosa
M.Augè, Il Bello della Bicicletta

Benevento non è Parigi o Lione e come loro ha superato da tempo i movimenti utopistici del ‘68, che pure l’hanno attraversata. In quanto piccola città, può essere davvero il luogo del cambiamento che speriamo di vedere nel mondo? Nel 2020 si può partire da una bicicletta per avviare una piccola e nuova rivoluzione?
Pare di sì. Benevento, come tutte le città, può rinascere solo dalle piccole cose che la rendono una comunità operosa ed unita, in mezzo ad una società liquida e individualista.
Ne sono esempio una gelateria, animata da un piccolo gruppo di donne imprenditrici, che si fa strada da sola per le competenze e le passioni che mette in campo; un piccolo gruppo di persone che si prende carico della chiesetta di Santa Lucia che altrimenti sarebbe divenuta un luogo di abbandono; il Mulino Pacifico che riapre dopo la pandemia e diventa bene culturale comune, segno di speranza per l’intera città; un maestro pasticciere artigiano che dona la sua arte a nuovi apprendisti venuti da più parti del mondo e che rinnova la sua tradizione per i prossimi decenni; i bambini, gli uomini e le donne di domani, che difendono gli alberi secolari, gli abitanti di ieri…

Benevento è attraversata da due fiumi, ma non sempre ci accorgiamo che quella energia che ci attraversa rappresenta anche i nostri fiumi interiori, quel movimento carsico e continuo della nostra comunità civica che ci rende unici nel mondo, che ci apre al futuro e ci fa uscire dall’isolamento.
Il Calore e il Sabato non sono semplici corsi d’acqua, siamo noi.
Siamo noi quando ci lasciamo andare, quando ci trascuriamo e quando diventiamo rigogliosi e fieri, siamo noi quando abbiamo l’orizzonte lungo e quando diventiamo ospitali per forme di vita straordinarie e generativi di una natura mozzafiato.

Benevento siamo noi quando andiamo e vinciamo in serie A ma non ci “atteggiamo” per ciò che non siamo, quando non rincorriamo i modelli sbagliati delle altre città, quando conserviamo lo spirito di un antico ducato di entroterra ricco di cultura e di spiritualità, quando difendiamo la nostra agricoltura urbana, esperta e sapiente, quando facciamo memoria di una civiltà con una storia bimillenaria ed al tempo stesso rinnoviamo il nostro sguardo al futuro. Il futuro delle piccole cose, quelle che ci appartengono, ed il futuro dei grandi temi ambientali ed umani in cui siamo immersi.

Benevento siamo noi, quando la curiamo e ci prendiamo cura gli uni degli altri.

Auguri Benevento!

Share This