«Come cittadini uniti nell’impegno civico della costruzione di un percorso
democratico che punti al miglioramento della nostra città, sentiamo il dovere di
intervenire nel dibattito avviato in città sulla mozione consiliare di sfiducia al Sindaco
Mastella, appena rientrato dalle sue incomprensibili dimissioni.
Riteniamo mortificante che le dimissioni irrevocabili, la revoca delle dimissioni
irrevocabili, la firma dei PICS, il rimpasto della giunta siano avvenuti senza che il
Sindaco abbia sentito il dovere di interloquire con l’organo, e noi aggiungiamo anche il
“luogo”, politico che in un sistema democratico ha il compito inalienabile di
rappresentare le istanze dei cittadini: il Consiglio Comunale.
Da più di un mese Benevento è tornata ad essere oggetto di derisione per l’Italia
intera, grazie alle interviste rilasciate dal Sindaco ai giornali nazionali in cui egli – con
linguaggio iattante – definisce il Consiglio comunale e i Consiglieri covo di accattoni
“arraffa arraffa” e ”succhiaruote”.
Da Sindaco dimissionario – forte dei venti giorni a suo favore per poter tornare
indietro – si è fatto fotografare mentre stringeva accordi politici con forze politiche
diverse da quelle con le quali è stato eletto e mentre firmava progetti milionari di cui il
Consiglio Comunale sapeva poco o niente. Finiti i venti giorni di colloqui personali per
future maggioranze, il Sindaco si è ripresentato al pubblico dalle tv e ha tenuto a sé le
deleghe strategiche del ”Piano Periferie” e del ”PICS”. Ma sempre senza
avere interloquito con una maggioranza, della quale al momento nessuno può dire
che esista, e governando Benevento come in un atto di fede alla sua persona
legittimato – sempre secondo lui – dall’esito di un sondaggio da lui commissionato e
somministrato a sole 1000 persone.
La mozione di sfiducia proposta dai rappresentanti del Movimento 5 stelle in
Consiglio Comunale, può, dunque, essere una strada.
Civico22 auspica che tutte le forze politiche della città, di destra, di sinistra, di
centro, e in particolare quelle che siedono in Consiglio comunale, si aggreghino a
questa iniziativa facendola divenire corale non tanto per la sfiducia in sé quanto per
la necessità che il dibattito pubblico torni quanto prima in Consiglio Comunale, dentro i
22 metri di un incontro reale, ed esca dalla comforte zone della stanza con telecamere in
cui Mastella si è posizionato da settimane abdicando al ruolo di cui la città ha
estremamente bisogno: un Sindaco».