È davvero incomprensibile che la mozione di revoca della delibera non abbia trovato sostegno da parte della maggioranza. Va ricordato che la delibera 41 di marzo 2020 prevedeva l’abbattimento di tutti i Pini domestici, ben 352 esemplari del Viale degli Atlantici, protetti da tutta una serie di vincoli, totalmente ignorati e calpestati da un’ordinanza che avrebbero portato alla più grave deturpazione e distruzione del patrimonio storico e ambientale di Benevento degli ultimi anni.

È incontestabile che all’epoca non vi fosse alcuna relazione tecnica, ma due semplici valutazioni, a sostegno di tale decisione e proprio l’assessore Rosa aveva nei giorni scorsi dichiarato come su una questione così delicata non si può “barare”, non ci si può arroccare su “posizioni ideologiche”, richiamando la necessità di basi scientifiche.

Ebbene, la delibera 41 è totalmente ideologica, cioè priva di basi scientifiche, oltre ad essere contraria alle norme poste a tutela del Viale degli Atlantici. 

Solo grazie alle azioni dei comitati e delle associazioni, cui Civico22 è stata al fianco fin dall’inizio, si è fermata quella che poteva essere una strage. Se la Procura è intervenuta, se poi, solo dopo molti mesi, si è dato incarico ad un tecnico qualificato, il dott. Cardiello, passando da 352 pini da abbattere a circa 20, tra l’altro da sostituire con la stessa specie, è solo merito di un’azione coraggiosa e tenace partita dal basso. 

E dinanzi a tali evidenze si insiste ancora a mantenere in piedi un’ordinanza sciagurata!

Nel frattempo sono state inferte ferite enormi alla città: mentre si trasmetteva a reti unificate la presunta pericolosità di tutti i pini, le diverse perizie ne hanno evidenziato l’importanza storica e paesaggistica, oltre che ambientale, così come l’urgenza di intervenire immediatamente. 

Lo stesso esperto nominato dal Comune dott. Cardiello aveva dettato un cronoprogramma estremamente stringente per tutelare i pini che presentavano criticità, un programma da attuarsi immediatamente tra febbraio e maggio 2021, che prevedeva potatura, sistemazione delle aiuole, ma soprattutto azioni contro la terribile cocciniglia e soluzioni per marciapiedi e manto stradale.

Ad un anno di distanza nulla è stato fatto, probabilmente portando a morte certa ulteriori esemplari e lasciando il viale in uno stato penoso, con recinti e paletti deteriorati e anche pericolosi.

Un’amministrazione che lascia un tale patrimonio alla totale incuria, che tratta alberi monumentali come piedi di insalata, non può sperare di invertire rotta e costruire una coscienza ambientale, necessaria, molto di più di telecamere e controlli, se si vuole davvero cambiare l’immagine di una città che certamente oggi ha ben poco di “green”.

Se non cambia l’atteggiamento delle istituzioni verso il patrimonio ambientale, che abbiamo avuto in dote, sarà difficile porre rimedio alle vandalizzazioni di monumenti, sversamenti di rifiuti nei fiumi e nelle aree verdi, vere e proprie discariche a cielo aperto, a cui si fa fronte solo grazie al lavoro volontario delle associazioni del territorio.

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