Incontro con il “Comitato Disagiati Valle Caudina”: basta ai viaggi della speranza tra Benevento e Napoli, la lotta dei pendolari è la nostra lotta

Ho ascoltato Massimo e Maria, due attivisti del “Comitato Disagiati Valle Caudina” ed ho riscontrato, anche in loro, una “fame di normalità”: poter prendere un treno per andare a Napoli senza doversi fare il segno della croce perché alla stazione potrebbero non trovare il treno o perché una volta partiti potrebbero non arrivare.

Sono 250 passeggeri abituali che hanno avviato una pratica di auto-mutuo-aiuto per avvisarsi reciprocamente dei disservizi che nessuno comunica.
Capita a volte che ci siano gruppi di pendolari alla fermata Rione Libertà che aspetterebbero invano il treno se non ci fossero loro ad avvisare che la corsa parte in pullman dalla stazione; capita che le soppressioni delle corse vengano comunicate la stessa mattina in cui bisogna raggiungere il lavoro: è solo il tam-tam su whatsapp che aiuta i lavoratori a riorganizzarsi per la partenza.
Ogni 5 anni, da decenni, c’è chi dice che se ne occuperà, ma puntualmente cinque anni dopo la situazione è peggiorata.
Ho promesso massimo impegno, conosco bene il disagio essendo stato un pendolare anche io della Valle Caudina ed essendolo ora mia figlia.

E’ inconcepibile dover ancora pensare che i collegamenti da/per il nostro capoluogo di regione siano “un destino incerto”. Da Sindaco, mi impegnerò a definire con tutti gli attori interessati, e con la Regione Campania, il piano di intermodalità dei trasporti regionali, i servizi di accoglienza e comunicazione per i pendolari ed il piano di ripristino del decoro della fermata Rione Libertà che oggi versa in una condizione così pietosa da essere una vera onta per la nostra città.

Possiamo e dobbiamo fare di più, la lotta dei pendolari per la normalità è la nostra lotta.

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