La politica dei pedali.

Viviamo in una città con 38mila automobili per 60mila abitanti
E’ il momento di scegliere dove vogliamo andare: o andiamo verso una città che costruisce megaparcheggi per soddisfare i bisogni delle automobili, oppure la città diventa utile e migliore per le persone che la abitano.
Siccome le città che si posizionano meglio nelle classifiche della qualità della vita sono quelle che hanno scelto la mobilità dolce e sostenibile, noi dobbiamo investire su questa parte del nostro programma di rivoluzione gentile.
Dobbiamo immaginare che la biciletta sia non solo uno sport, ma anche un modo ordinario di spostarsi in città e mettere nella nostra agenda di governo il cambiamento della mobilità urbana.
L’alluvione è stata un evento eccezionale, ma ancora più straordinario è stato l’abbandono che c’è stato dopo.
Sono passati sei anni e questo posto meraviglioso – che è un asse di mobilità sostenibile perché connette con le biciclette il Rione Ferrovia al Rione Libertá – è morto. L’eccezionalità sono questi sei anni di abbandono, non l’alluvione.

Noi beneventani siamo fortunati ad avere posti come il Parco Cellarulo, per difenderli vanno vissuti non come turisti ma come vie quotidiane della nostra mobilità.
Ma dobbiamo scegliere di vivere quello che vogliamo fare.
Chi sceglie la bicicletta sta lanciando un messaggio politico, sta scegliendo una lotta ed un investimento per la qualità della vita.
Il messaggio politico che lanciamo oggi è che vogliamo una Città verde che parta da una interconnessione di forme di mobilità sostenibile.

Foto di Luca Daniele

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