Scuola. Moretti: manca un mese, non perdiamo tempo. Riaprire in sicurezza.

Abbiamo ancora un mese per programmare una riapertura delle scuole in sicurezza anticovid. Noi sappiamo come farlo e lanciamo un appello a chi deve farlo.
Quindi non perdiamo tempo e smettiamola di lanciare dalla stampa e dai social allarmismi inefficaci che servono solo a coprire le incapacità di una Amministrazione comunale che ha chiuso le scuole per un numero di giorni che sono da record europeo.
Il Sindaco uscente convochi subito un Tavolo istituzionale che faccia analisi serie sulla situazione del contagio e progetti con metodo scientifico e tempestività dell’azione amministrativa tutti gli atti necessari a garantire a bambini e adolescenti il ritorno regolare in classe da settembre.
I numeri della dispersione scolastica e delle prove Invalsi inchiodano alle loro responsabilità politiche tutti quelli che dovevano, fin dall’inizio della pandemia, tutelare i diritti di bambini e adolescenti alla vita a scuola, che è il luogo pubblico che garantisce a tutti eguaglianza di formazione e di socialità che invece la DaD ha stracciato lasciando indietro i più fragili che si ritrovano in situazioni di povertà educativa sempre peggiore.
Come promotore della Rete Nazionale Per un nuovo welfare (www.perunnuovowelfare.it) sono nella Rete nazionale EducAzioni – i 5 passi (www.educazioni.org): stiamo reagendo da due anni a livello nazionale – prima con il Presidente Giuseppe Conte e con la Ministra Lucia Azzolina e adesso con il Ministro Patrizio Bianchi – perché non esistono alternative efficaci alla scuola in presenza.
Come Coalizione ArCo – Civico22, Europa Verde-Verdi, Rifondazione Comunista, PER le persone e le Comunità-Benevento, Altra Benevento è possibile – facciamo nostre e rinnoviamo le richieste fatte da Civico22 nel 2020 nell’Appello per i Patti educativi:

1)   partire dalla mappatura di tutti gli alunni “disconnessi” fatta dal Patto educativo territoriale per progettare interventi di recupero delle povertà educative;
2)   superare la logica “apertura/chiusura” delle scuole con interventi didattici diffusi in rete con il terzo settore locale, le associazioni sportive, gli ordini professionali, per raggiungere gli alunni dispersi sia individualmente che in mini gruppi;
3)   aiutare le scuole primarie e le scuole dell’infanzia a riaprire in sicurezza, con l’apporto del contributo civico di volontari, di beneficiari del Reddito di Cittadinanza all’interno dei Progetti di Utilità Collettiva, giovani in Servizio Civile;
4)   progettare il piano di mobilità sostenibile urbana con l’attivazione dei PedoBus per gli studenti delle scuole primarie e delle scuole medie inferiori;
6)   programmare un miglior piano di mobilità urbana sui modelli della sharing economy al fine di deflazionare l’uso degli autobus urbani.

Va avviata subito una riflessione sistematica sulla scuola, il suo funzionamento, i suoi obiettivi, le sue strutture e un immediato potenziamento dell’offerta educativa di qualità, scolastica ed extra-scolastica, soprattutto nelle aree territoriali oggi più deprivate e in generale nei contesti dove si sono riscontrate maggiori sofferenze sul piano sia degli apprendimenti sia socio-emotivo e relazionale.
Chi non lo farà, assumerà su di sé una responsabilità politica e civile sulla quale non taceremo.

Share This