L’intervento della consigliera comunale, Giovanna Megna, al tavolo di lavoro e confronto sulle aree verdi locali e la dibattuta questione dei pini 

 

Si è tenuto ieri mattina, presso il bar “Le Trou” di Benevento, un incontro pubblico che ha posto al centro ancora la questione riguardante il “verde pubblico”. Non solo l’annosa questione relativa ai pini del Viale degli Atlantici, ma anche gli spazi verdi che possano rendere Benevento più green e non una gabbia di cemento e smog. L’incontro è stato organizzato da “Benevento Città Verde” nella persona di Abner De Iapinis che ne è il presidente ed il comitato “Giù le mani dai pini”, che ha visto l’intervento del vice presidente, Luca Coletta. Al tavolo di confronto hanno preso parte tutte le realtà ambientaliste della città ed i consiglieri di opposizione al Comune di Benevento. Giovanna Megna, Civico 22, ha affermato: “Siamo stati fermi sostenitori della questione relativa ai pini, anche con la raccolta firme. Se non ci fosse stato l’esposto del movimento, noi non avremmo più il Viale degli Atlantici così come lo vediamo oggi. La delibera è stata bloccata dopo l’intervento della Procura, se dopo ci sono state le perizie Cardiello con le quali l’amministrazione si è voluta cautelare rispetto a tutta una serie di sviluppi – ha commentato la consigliera di opposizione di Civico22 – è solo grazie al movimento partito dal basso. Personalmente sono preoccupata, non solo per il problema cocciniglia e per l’inerzia degli ultimi anni, ma soprattutto per le proposte di sostituzione con altre essenze arboree che nessuno ha richiesto al dott. Cardiello. Dato di fatto che lascia già immaginare un tipo di architettura diversa, un progetto “alternativo”, sicuramente confermato dal fatto che la delibera di taglio di tutti i pini non è stata ritirata, ma solo sospesa”. Giovanna Megna, al termine del suo intervento ha affermato: “Stare insieme ci darà la forza, ma non ho grandi speranze sulla tutela dei pini del Viale degli Atlantici. Solo due giorni fa abbiamo visto tranciare le radici senza alcun tipo di attenzione. È un problema, fondamentalmente, di tipo culturale e sulla cultura i tempi di cambiamento sono abbastanza lunghi”.

Foto di Ottopagine
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