Un bolero lungo due anni

Il ritmo lento, cadenzato, ma irrefrenabile, del bolero di Angelo Moretti ieri sera ha danzato il suo finale nella piazza più “piazza” di Benevento.

Al centro del Corso Garibaldi, piazza Roma da sempre rappresenta il “salotto buono” della città, quello dei circoli e dei vicoli che nascondono il Palazzo di Città.

Dopo due anni di lavoro, di pensiero e scrittura sulle debolezze e sulle straordinarie risorse di Benevento, dopo cinque mesi di lotta civica e di campagna elettorale camminata nei quartieri, nelle contrade, nelle città sospese, Angelo Moretti sceglie dunque il centro per lanciare il pensiero politico maturo e pronto al governo.

Cento le sedie, ma almeno altri trecento restano in piedi per oltre due ore, per applaudire e per esserci con la volontà di testimoniare una urgenza di cambiamento.

È la società civile: architetti, medici, avvocati, operai, baristi, operatori sanitari, impiegati e studenti universitari. Tutti in piazza, a ballare il bolero del voto libero.

Prima i giovanissimi, quelli che non hanno ancora trent’anni, tutti convocati e candidati con la Coalizione ArCo: sono determinati, competenti, hanno idee chiare su cosa sia la “politica”, ma soprattutto non sono “arrabbiati”.

Chiariscono in tre minuti a testa che ArCo non è un percorso politico “contro” e che non cammina per liberarsi “da” qualcuno o qualcosa, ma che è un movimento che intende lavorare “per” qualcuno e “per” qualcosa. A partire dagli ultimi, dai più deboli e dalla città negata e abbandonata dalla quale proprio non vogliono andarsene e in cui intendono costruire il loro futuro.

Ci pensano i senior di ArCo a chiarire che però questa piazza sta dicendo un sonoro “no” alla gestione politica e amministrativa degli ultimi venticinque anni di Benevento.

Raffaele Arigliani , Pina Fontanella, Giovanni Tretola e il coriaceo Gabriele Corona spiegano il senso politico di ArCo, nato sulla scia delle battaglie di Altra Benevento è Possibile – che dal 2005 a Benevento è sentinella per tutti i cittadini – e dalla forza propulsiva di Civico22, dalla storica presenza di Europa Verde – Verdi e dalla recente ma determinata spinta di PER le Persone e La Comunità-Benevento

E tutti ricordano l’Aprile del 2021, quasi un secolo fa ormai, quando di fronte al “niet” a qualunque richiesta democratica di elezioni primarie, di discontinuità col passato o di concordanza all’unanimità sulla scelta della figura del candidato sindaco di una coalizione di cosiddetto “centro-sinistra”, Civico22, Europa-Verde e PER lasciarono il tavolo all’Hotel Italiano.

La piazza Roma di ieri sera non sarebbe mai esistita senza il coraggio civico e la scelta di tre soggetti politici di dire “no” ad una “annessione senza se e senza ma” in una compagine partita a dodici simboli e candidata a cinque liste ed un Movimento nazionale, quello dei Cinque stelle, costretto al ritiro dalla compagine e cancellato dalla competizione elettorale per volontà di Giuseppe Conte.

Oltre agli innumerevoli fallimenti amministrativi ed alle acrobazie politiche di Clemente Mastella Sindaco, la piazza Roma di ieri sera aveva ben chiara questa consapevolezza circa la storia della primarie negate.

Ed è su questo che il bolero di Moretti ha incalzato il ritmo perché fosse chiaro a tutti, da quella piazza e con la voce delle contrade e dei quartieri più distanti, che ArCo non è il “terzo polo” di nessuno e che piuttosto è la prima vera proposta di politica beneventana degli ultimi venticinque anni.

Angelo Moretti descrive la lunga e paziente costruzione del programma di governo: punti chiari, una visione complessiva dello sviluppo della città, tutto cantierabile dalla fine di ottobre, in connessione precisa con le misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, una occasione che non possiamo lasciare nelle mani di chi non ha saputo e non saprà governare questo secondo piano Marshall di portata epocale per l’Italia e per Benevento.

Moretti parla dei tre ecosistemi di Benevento, fluviale, urbano, rurale, e della necessità di interconnetterli; ha illustrato la rivoluzione possibile del “nuovo welfare” di cui egli è uno dei leader in Italia, collaborando con le commissioni parlamentari; il candidato sindaco ha spiegato la necessità di attuare una governance trasparente e “intelligente” della città basandosi sulla sua esperienza di referente della Rete dei Comuni Welcome, anche definita da importanti osservatori nazionali ” il metodo Benevento” per una politica di sviluppo integrato delle aree interne. L’attenzione si è focalizzata sulle altre battaglie storiche di Moretti: la cura delle povertà educative adolescenziali che da Benevento si è affermata in Italia con il “metodo dei Budget educativi” e dei “Patti educativi territoriali”; la rimunicipalizzazione dell’acqua bene comune e la lotta all’azzardo.

E quando il Bolero è maturo, Moretti non la manda a dire: i partiti e tutto il ceto politico ci lascino lavorare per il bene di questa città sospesa e abbandonata, che ha bisogno di cura, attenzione e progettazione.

Partiti e ceto politico si prendano un periodo di riposo, cinque anni, e lascino alla società civile del “fare” la ricostruzione di Benevento.

Con le competenze di ArCo guidate da Moretti e grazie ai fondi del PNRR usciremo dalle macerie della guerra silenziosa di un ceto politico che si affanna a guardare questa città solo nell’ultimo mese dalla scadenza elettorale.

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